lunedì 27 maggio 2024

CHARLES DICKENS AND HIS CLASSICS

 


Charles Dickens 

Charles John Huffam Dickens was born in Portsmouth in 1812.  He had an unhappy childhood by starting working in a factory to stick labels on bottles of shoe-polish at the age of 12 while his father went to prison for all the debts that he had.  At 14, Charles worked as a clerk in a legal office and became a newspaper reporter with the pen name Boz. After that he went on to become a world-wide famous journalist and writer, publishing over 30 novels and short stories, here are some of his most notorious ones.


Oliver Twist

"Oliver Twist" is a touching story about a young boy who faces tough times in England during the 1800s. It shows how Oliver stays strong even when life is hard…

Oliver is a child born in a workhouse, facing a life of poverty with mistreatment and hunger. After daring to ask for more food, Oliver is sold into apprenticeship with an undertaker, but he eventually runs away to London. In London, he meets a group of young people and becomes a part of their criminal activities, while he decides to remain innocent and pure-hearted throughout the circumstances. The novel explores themes of poverty, mystery, social injustice, and the struggle between good and evil. Oliver faces dangers, betrayal, and trials, all while maintaining his innate goodness and innocence.



A Christmas Carol

Charles Dickens' most famous work is 'Christmas Carol' , published in 1843. The plot follows Ebenezer Scrooge, a miser and selfish old man. On Christmas Eve. Scrooge is visited by four ghosts: the Spirit of Christmas Past, Present and Future, as well as the ghost of his deceased partner Jacob Marley. These apparitions show Scrooge the mistakes of his past, his current attitude and the future consequences of his greed.

Such a beautiful moving story, that Disney has already made several versions of Dickens’ tale. So, if you lack time to read it this summer under the sun, watch the movie, you won’t regret it!


By Artioli Fabio, El Almraoui Taha, Giannopolo Gabriele and Talby Walid  class 4f

 


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Stage linguistico a Malahide - Ireland




Stage linguistico a Malahide - Ireland



Quest’anno la nostra scuola ha dato la possibilità alle classi seconde del liceo di fare uno stage linguistico in Irlanda, dal 19 al 26 marzo, per migliorare e mettere alla prova il proprio inglese. Le classi erano divise a gruppi di massimo quattro persone ed erano ospitate da alcune famiglie di Malahide o paesi nelle vicinanze. L’accoglienza è stata cordiale e calorosa, infatti sin da subito ci siamo sentiti parte delle famiglie che ci ospitavano, che non ci hanno mai fatto sentire troppo a disagio. Ci hanno mostrato molto brevemente la cittadina per poi portarci nelle nostre case. Dal punto di vista culinario, abbiamo mangiato bene, anche se non era la cucina italiana. Durante la nostra permanenza abbiamo fatto molte esperienze, una di queste è stata particolarmente divertente: la Howth Cliff Walk. Sabato mattina siamo partiti per andare ad Howth, paesino di pescatori. La città è famosa perché dal molo è possibile avvistare le foche irlandesi. Con la guida siamo prima saliti su un treno per Dublino, dove abbiamo preso la coincidenza verso la nostra meta. Una volta arrivati, la guida ci ha condotto nella parte più arroccata del paesino, che era la prima tappa panoramica. Successivamente chi voleva è salito ancora più in alto per godere di una vista mozzafiato sul bellissimo mare. Nonostante il forte vento, siamo riusciti ad ammirare le meravigliose tinte di blu che coloravano le acque dello stretto su cui si affacciava la scogliera. Pensate che siamo riusciti anche a scorgere persone che nuotavano! Un’altra attività molto divertente è stata provare l’Irish Dancing. Lunedì mattina siamo andati con i professori in un pub dove ci attendevano due ballerine. Grazie a loro abbiamo imparato alcuni dei passi base di questa danza veramente particolare. Le nostre insegnanti si sono poi esibite, invitando anche qualcuno di noi a ballare con loro, compresi i professori! La domenica mattina alcuni di noi sono andati in chiesa, spinti anche dalla curiosità di sentire la messa recitata in inglese e di vedere le eventuali differenze rispetto alla messa italiana. Distante un'ora di treno da Malahide troviamo Dublino, la capitale dell’Irlanda. Dublino è conosciuta come la città dei pub, ma forse non tutti sanno che è ricca di storia e cultura. Alcuni dei principali luoghi da vedere, e che abbiamo visto durante questo stage, sono: - Temple Bar: forse il bar più famoso di Dublino, situato nell’omonimo quartiere. Questa zona non è costituita solo da pub e locali notturni, ma anche da negozi vintage, gallerie d’arte, musei di nicchia e mercati all’aperto. - Trinity College: la prestigiosa università di Dublino, un vanto per tutta l’Irlanda, si trova al centro della capitale. In questo college hanno studiato grandi autori irlandesi come Oscar Wilde e Samuel Beckett. Non abbiamo avuto la possibilità di poter fare un giro per il campus, ma abbiamo potuto ammirare il caratteristico stile georgiano delle strutture al suo interno. - Grafton Street: è la strada per eccellenza dello shopping, ci trovi ogni tipo di negozio che desideri. Dai negozi di grandi firme a quelli che ti vendono i souvenir dell’Irlanda. Certamente questa via la consiglio solo per farsi idee su cosa comprare durante il proprio soggiorno a Dublino ma non per prendere qualcosa visto i prezzi alle stelle. - Ha’penny Bridge è l’unico ponte pedonale della città di Dublino con uno stile caratteristico. Contornato da ringhiere laccate di bianco rendono la passeggiata ancora più piacevole e romantica. - La Cattedrale di Saint Patrick è la chiesa dedicata al santo protettore della città. Non abbiamo avuto la possibilità di entrare a causa del tempo ridotto ma non abbiamo potuto non notare le bancarelle fuori dalla chiesa piena di souvenir tutti diversi da quelli che vendono nei negozi normali di souvenir. (Queste sono alcune tra le attrazioni più particolari di Dublino che tutti dovremmo vedere in nostro soggiorno, anche breve di questa bellissima città.) Sicuramente è un’avventura da intraprendere con la scuola almeno una volta, nella vita. Per concludere, è stata un’esperienza molto interessante, divertente e formativa che ci ha aiutato ad arricchire il nostro bagaglio culturale.

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Racism




Fight against racism and prejudice 

Joseph Conrad is a writer who spent his whole life fighting against racism while wide spreading knowledge of the violence involved behind the flag of British and European colonialism. Born in Poland, in 1857, Conrad was a Polish-British writer and navigator. Conrad's parents both descended from socially prominent families. Conrad’s father, Apollo, was a translator of French and English literature. The boy’s first readings introduced him to the two elements that would later dominate his life, as he liked in particular Victor Hugo’s "Sea Workers", while Shakespeare brought him into the orbit of English literature. Only a few months later in 1869, Apollo died. As a result of this tragic turn of events, the young Conrad was entrusted to the care of his uncle. At the age of 13 he announced that he wanted to become a sailor. His metamorphosis from French sailor on a British vessel allowed him to master the language in which he would eventually choose to write his novels. Joseph Conrad was almost always an outcast, marked by misfortune and with this he turned his experiences into art. Conrad had started writing "Almayer’s Madness", his first novel, in 1889. He wrote some other notable novels, among which "Heart of Darkness". He died of a heart attack on August 3, 1924.






 

Heart of Darkness


"Heart of Darkness" is a short novel written by Joseph Conrad in 1899.The novel follows the journey of Charles Marlow, a captain of a river vessel tasked with sailing up the Congo River to find Kurtz, an European agent who has become a legend for his madness. Marlow's journey reflects the darkness of the human soul and the ambiguities of Western civilization. Kurtz embodies the heart of human "darkness". Marlow's search for Kurtz becomes a search for himself, as he realizes that Kurtz represents a dark reflection of his own soul. The novel explores themes such as colonialism, power, morality and the nature of humanity itself. Conrad's writing is notable for its narrative complexity and its ability to plumb the depths of the human.




Demonstration against racism in Helsinki, Finland 2023


Racism


The main theme dealt by Joseph Conrad in the book "heart of darkness", is racism. 

Racism is an issue that involves discrimination, prejudice based on race or ethnicity. It is a social behavior used to justify unequal treatments and wrong distribution of resources and opportunities among different racial or ethnic groups.

Racism can be both individual and institutional, impacting various aspects of society like education,work, healthcare, and criminal justice. We must fight hard to unroot it from all societies. 


By Giulia Bagoli, Oumaima Bomuossaoui, Rebecca Margiani and Nicolò Sabbatini class 3f


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L'ARTE CHE CI UNISCE

 



Di recente nell’aula della 3SL è possibile osservare un murales elaborato dalla classe ai fini di un concorso. Abbiamo avuto la possibilità di dialogare con due componenti rappresentative della classe, Malek Hajaje e Claudia Mita, per farci raccontare dell’iniziativa.

 

Com’è nata l’idea?

 

Dopo aver lavorato sul “Cantico delle Creature”, la nostra prof d’italiano, Bedin Valentina, ci ha chiesto di scrivere un testo in cui esporre le cose per le quali siamo grati. Il concorso è venuto dopo. Ci è stato detto che potevamo scegliere tra elaborato grafico, scritto o fotografico. Noi abbiamo deciso che oltre allo scritto volevamo lavorare sul grafico. La cosa divertente è che gli organizzatori del concorso hanno dovuto creare una categoria a parte per la nostra classe poiché il nostro lavoro è talmente complesso da non rientrare in nessuna delle esistenti.

 

Qual è stato il momento più bello durante la realizzazione di questo progetto?

 

Lavorare in gruppo. Vedere tutti voler mettere qualcosa di sé all'interno di quello che si stava realizzando. Persino le persone più autocritiche e rigide alla fine si sono lasciate trasportare dall’emozione del momento e si sono “sbloccate” dal punto di vista creativo, raggiungendo la consapevolezza del “anche io sono capace di fare qualcosa”. L’altro aspetto molto positivo è stata l’atmosfera leggera e amichevole che allietava l’aula nel clima della collaborazione e della libertà d’espressione. Questa esperienza ci ha aiutato a crescere. Inoltre, la consapevolezza che questo murales segnerà il nostro passaggio, che rende la nostra classe molto nostra, con personalità, è una sensazione che dà molto orgoglio. Ma poi, vuoi mettere girarti durante una lezione e poter ammirare un murales pieno di colori invece di vedere un muro bianco e triste?

 

La proporreste ad altre classi questa attività? Perché?

 

No. Perché è solo nostra e siamo gelosi. Scherziamo, è un’esperienza talmente bella che ogni classe si meriterebbe di viverla, non solo per tutti i motivi che abbiamo già detto (come la sintonia che il lavorare insieme ci ha aiutato a sviluppare), ma soprattutto perché dimostra che si può lavorare, studiare, imparare in modo alternativo a scuola, non solo attraverso i libri, ma anche attraverso l’utilizzo di metodi non convenzionati ma sicuramente più efficaci. Quando la prof ci ha chiesto di scrivere un testo conclusivo su questo lavoro mi sono focalizzata sull’importanza di proporre metodi didattici alternativi proprio perché ci permette di capire che, primo, non sono solo le conoscenze a definire la nostra intelligenza e, secondo, ognuno ha qualcosa di essenziale da offrire.

Simona Nicotra



 

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DEDICA PER FALCONE E BORSELLINO






Dedica per Falcone e Borsellino “In memoriam”


Grandi uomini sognanti
le vostre indagini erano avanti.
Siete stati tanto onesti
siete stati tanto lesti.
Siete stati minacciati
ma il coraggio non vi ha lasciati.
Eravate competenti
ma vi odiavano i potenti.
Con la vostra serietà
avete indignato l’omertà.
La vita con voi è stata dura
ma l’avete affrontata senza paura.
La vostra vita ci avete donato
questo nessuno l’ha scordato.
Non possiamo che ringraziarvi
e provare ad imitarvi.


Prof.ssa Annalisa Renga

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A KID LIKE JAKE




 

A kid like Jake, a movie worth seeing

Streaming on Amazon Prime you can watch “A kid like Jake”, a drama film released in 2018, directed by Silas Howard. It stars Claire Danes and Jim Parsons as parents navigating the challenges of raising a gender non conforming child,

They find themselves facing the challenges of accepting and understanding his gender identity. The story revolves around their journey to find the right school for Jake while addressing social expectations and prejudices.

The film explores themes of acceptance, social norms, and the unconditional love parents have for their children, even in the face of social pressures.

 



Gender equality and gender stereotypes

 The movie highlights that the lack of rights and opportunities for women contributes to the perpetuation of poverty and the impoverishment of communities. Addressing gender inequalities requires a change in social norms and the adoption of inclusive and cost-effective policies to support women, promote gender equality and foster sustainable development.

Gender stereotypes have existed since ancient times, but nowadays they are very present, in some countries and cultures today. Figures show that women still face abuse even in those countries who are traditionally referred to as developed and advanced.

by Rayan Biondo, Andrea Bozza, Sofia Furgeri, Denisia Gurghis, Ambra Uruci and Arshpreet Kaur, class 2f.




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mercoledì 8 maggio 2024

POESIA PER LA FESTA DELLA MAMMA



 

Poesia per la Festa della Mamma

 

La mamma è colei che ti consola

quando qualcuno ti lascia sola.

Lei ogni giorno ti accudisce

e poi mai ti avvilisce.

Ti sorveglia da lontano

quando cadi ti porge la mano.

Ti sorregge nei tuoi errori

condivide i tuoi dolori.

Lei ti guarda con affetto

anche quando fai il furbetto.

Ti ama indistintamente 

e ti tiene sempre in mente.

E’ pronta sempre a sacrificarsi

e di tutto accontentarsi.

Lei illumina i suoi occhi

anche quando scarabocchi.

 

Prof.ssa Annalisa Renga


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IL CANESTRO CHE ACCOMUNA

 


Il 26 marzo 2024 a Modena, Nannetti Chiara, Zucchi Lucia, Roncati Chiara, Roncati Lucia e Silvestri Ginevra hanno partecipato al torneo di basket, contro altre scuole della provincia, classificandosi 2°.

Siamo spesso abituati a sentir parlare di come si svolge una partita di qualsiasi sport.

Ma non ci soffermiamo mai su quello che c’è dietro.

Intervistando, infatti, Chiara Nanetti, una delle ragazze che ha partecipato a questo torneo, ho potuto notare come non si sia soffermata a parlare di ciò che è accaduto nei minimi dettagli in ogni partita, ma ha, più che altro, spiegato come sia stato meraviglioso potersi confrontare contro altre persone che condividevano la sua stessa passione. 

Uno sport, quando praticato con passione e voglia di superare i propri limiti riesce ad accomunare tutti portandoli a parlare la stessa lingua in campo.

Tutti, infatti, si trovano lì per lo stesso scopo, che non è vincere, ma giocare allo sport che si ama da sempre, confrontandosi contro avversari sempre più forti e agguerriti. 

Quando infatti non ci sono stimoli che incitino a superarsi, spesso si inizia a prendere alla leggera anche lo sport a cui si è più appassionati.

Basta prendere in considerazione la gara di F1 in Australia del 2024 nella quale Verstappen, convinto di poter vincere facilmente come in ogni gara, viene sfidato da Sainz che lo supera e che vincerà la gara. Questo a dimostrazione che non bisogna mai prendere nulla alla leggera in uno sport, perché anche l’avversario, che a volte sembra più scarso, può essere quello che dà più filo da torcere.  

Le nostre ragazze hanno giocato contro quattro scuole diverse, vincendo tre delle quattro partite disputate. Come successe anche ad Abu Dhabi nel 2021 quando Verstappen vinse contro un Hamilton inferocito all’ultimo giro, anche le ragazze del Luosi-Pico hanno sfiorato per poco il primo posto, quel posto che le avrebbe potute portare sul gradino più alto del podio, perdendo con grande rammarico la finale contro il Galilei.  

Nonostante ciò, quest’esperienza non è stata meno piacevole, perché ciò che è più importante in una partita non è tanto quanti punti o quanti  touchdown si realizzano, ma la passione e l’impegno che si mettono nel giocare per raggiungere il proprio obiettivo. 

La redazione sportiva ci tiene a ringraziare Chiara Nanetti per essersi prestata all’intervista.

Da noi è tutto, alla prossima!


Miriam Esposito 

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lunedì 6 maggio 2024

WONDER






WONDER, a wonderful movie against bullying



Wonder is the story of August Pullman, known as Auggie, a child who, born with a rare disease, has had to undergo various surgeries for facial reconstruction and will have to face school for the first time. Between bullying and integration difficulties, the family will be fundamental.


“I THINK THE TWIST WAS WHEN OGGIE STARTED FEELING CONFIDENT ABOUT HIMSELF AND AT THE END WHEN HE WON AND WENT ON THE STAGE IN FRONT OF EVERYONE. THAT WAS UNDENIABLY A TOUCHING SCENE”.




Bullying

In the film we see a child named Oggie who is bullied by his peers because of his appearance. This made him feel different from other children, he tried to cover himself with a NASA astronaut helmet, the children's attitude towards Oggie was extremely wrong.

How to prevent bullying

Don't take the bully's provocations.


Don't blame yourself for a bully's aggression.

Ask teachers and parents for help.

File a report of bullying at school, when possible.

To prevent bullying, it is important to educate young people about what is acceptable and what is not, as well as how to recognize and manage the warning signs.

by Afia Taanver, Elanur Mehrali, Laiba Ansar, Sara Sgaid, Sara Boughaba and Deniz Cukur, 1F. 


 



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UN JUKEBOX SOTTO LE STELLE

 


Un jukebox sotto le stelle

C’è una discarica

di cuori spezzati

sotto le stelle;

un jukebox lasciato

suona 24 Mila Baci,

melodia romantica

nel posto più orribile.

 

Cuori opachi, non brillano;

un ballo tra cocci informi,

ogni passo cric-crac,

ma è troppo bello

balla lo stesso.

Solo la notte vede

solo la luna sente.

 

Apri i cancelli

del Tuo Paradiso,

mostralo ai cocci.

Ti fermi,

li raccogli,

li unisci,

tra rosso e nero.

 

Si accendono,

si spengono, fanno

tum-tum, tum-tum;

battono veloci

come passi

di chi fugge

dal triste finale;

 

ma tu balli

e li accendi tutti.

 

 

Mentre scrivevo la mia poesia per il concorso mi sono chiesta tante volte dove si nascondesse la bellezza. Mi sono chiesta cosa sia la bellezza. Ho cercato a lungo una risposta e alla fine vi dico cosa ho trovato, cosa ho ricavato dalla mia caccia al tesoro.                                                                          La bellezza è quella cosa che fa battere il cuore e che non si trova in quei tramonti che sembrano i dipinti di un bravo pittore o in un cielo terso primaverile. O almeno non è solo questo. La bellezza bisogna anche saperla creare usando tutti gli elementi che questo splendido mondo, con le sue mille sfumature e i suoi mille colori, ci regala. Il mondo è davvero un astuccio pieno di così tanti pastelli colorati che sarebbe possibile scrivere un’infinità di poesie e di storie con le loro tonalità brillanti e opache, dal rosa pesca al nero brillante che avvolge le piume dei merli in estate.                    La bellezza ha il colore dei laghi d’estate, così come dei prati di montagna, ma anche delle rose che sbocciano sotto il cielo di maggio e se osservassimo di più la realtà che ci circonda ci accorgeremmo di quanto la bellezza si trovi in ogni angolo, persino in una discarica di cocci informi come quella di cui ho parlato nella mia poesia. Non ho voluto scrivere né di tramonti né di bellissimi fiori perché volevo parlare di una bellezza più difficile da vedere all’occhio umano: quella che si può creare solo attraverso le poesie, quella dei luoghi fantastici, dove tutto è possibile, dove una ragazza come Miriam è capace di rompere i cancelli della nostra immaginazione ed entrare in una discarica di cocci opachi che grazie alla sua grande energia riescono a risplendere sotto una luna candida e a brillare come lampadine creando una scena affascinante in un luogo nel quale non immagineremmo il fascino possa arrivare. La bellezza a volte non nasce dai fiori, nasce dalla cenere. Questa poesia esiste perché sono esistite ed esistono persone come Miriam, persone fantastiche, di cui non deve essere dimenticato l’enorme valore. Ho detto che la poesia nasce dalla cenere perché purtroppo Miriam è venuta a mancare, ma non la sua energia, che vive nelle poesie, nella bellezza delle piccole cose che ci circondano, come le api che volano sui fiori, ad esempio, e che sono il cuore della meraviglia di questo mondo.                          Ed è così che sono arrivata alla conclusione che la bellezza deve essere particolare, perché è la singolarità dei suoi elementi a definirla. È così che una ragazza con un cuore di infinita bontà come quello di Miriam entra in una discarica dove sembrano esserci solo cocci rotti e un vecchio e impolverato jukebox che suona una canzone senza tempo, 24 Mila Baci, felice, allegra, perché la bellezza è anche felicità, leggerezza, gioia che sprizza da tutti i pori. Ed è così che la ragazza balla, con la sua immensa energia è capace di ballare ovunque, anche in una discarica. Non deve esserci tristezza, solo una grande energia. Mentre danza su note spensierate si accorge di questi cocci informi e ha la grande pazienza di raccoglierli uno ad uno e di ricomporli fino a ricreare quei cuori che sono stati prima della sua scomparsa. Ma lei con i suoi passi è più forte anche di quella malattia che l’ha portata via ai suoi affetti e riesce con la sua immensa energia a far battere di nuovo quei cuori e a farli rivivere nella notte, come fossero quelle belle lampadine che se ne stanno sugli abeti a Natale a risplendere di una luce tutta loro.                                                                                       

Non è forse questa scena di una bellezza unica, caro/a lettore/lettrice?         

Marty

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INTERVISTA CHIARA RONCATI - GINEVRA SILVESTRI

 


                                                   


Il 10 Aprile i due giornalisti della Redazione Sportiva Borghi Merolla hanno intervistato

Chiara Roncati Ginevra Silvestri, due giocatrici di basket che si sono cimentate nel torneo scolastico.

Borghi: “Come sono stati gli allenamenti di basket?”

Roncati: “Secondo me i quattro allenamenti sono stati una buona occasione per socializzare

e divertirci, oltre che ad allenare e migliorare il nostro stile di gioco.”

Merolla: “Per quanto riguarda la fase finale a Modena invece cosa ci sai dire?”

Silvestri: “Le partite di questa seconda fase del torneo sono state giocate a Modena il 26

Marzo. Le scuole avversarie erano l’Istituto Tassoni, l’Istituto Morandi, l’Istituto Fanti,

l’Istituto Galilei e ovviamente l’IIS Luosi-Pico. Dopo aver combattuto e lottato non siamo

riuscite a vincere la finale e ci siamo classificate seconde. 

Tutto sommato è stata comunque

un’esperienza bella e divertente e abbiamo trascorso una mattinata all’insegna dello sport. A

nome di tutti i partecipanti a questa iniziativa, ci terrei a ringraziare il prof. David e il prof.

Capasso per aver organizzato e reso possibile tutto ciò.”

La Redazione Sportiva ringrazia Chiara e Ginevra per la loro disponibilità e vi augura una

buona lettura. Alla prossima!


-Borghi & Merolla

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