MARE FUORI
L’adolescenza è un periodo di vita tra infanzia ed età adulta in cui si fanno diverse esperienze, più o meno positive. Sembra di essere su una costante montagna russa di emozioni, che potrebbe spingerci verso cattive strade e in guai seri, ma grazie all’aiuto delle persone giuste si può tornare sulla retta via. Una famosa serie tv che parla di questo tema è “Mare Fuori”, fiction Rai che sta spopolando negli ultimi anni tra i giovani.
Ambientata
in un carcere minorile di Napoli, i protagonisti vivono amori impossibili,
amicizie, crescita personale e redenzione, ma vedono da vicino anche mafia e
criminalità. Sempre più ragazzi infatti, incuranti del proprio futuro,
potrebbero cacciarsi in guai seri frequentando compagnie tossiche che
commettono azioni sbagliate. “Mare fuori” ha dunque lo scopo di dimostrare
come, nonostante gli sbagli commessi, si può cambiare in meglio e avere ancora
speranza di un futuro positivo.
La serie,
inoltre, parla anche di musica, una costante presente nella vita degli
adolescenti. La musica per alcuni è una medicina contro il male che riesce a
unire tutti, nonostante le differenze. La sigla “O Mar For” ad esempio, ha un
doppio significato: parla del mare, visibile dal carcere, ma è anche una
metafora per indicare come, al di fuori di quel mondo pieno di odio e divisioni
tra clan, vi sia la libertà come premio. Inoltre, nella sigla come nei
discorsi, i ragazzi parlano in dialetto napoletano, che si potrebbe definire
una lingua vera e propria poiché presenta alcune somiglianze con l’italiano,
essendo un idioma derivato dal latino volgare, ma nei secoli precedenti fu
molto influenzato dal greco antico, dallo spagnolo e dal francese.
Una serie
molto simile a “Mare fuori” è “Un professore”, ambientata in un liceo classico
a Roma che vede come protagonisti un docente di filosofia e la sua classe. Le
tematiche trattate sono molto simili a quelle di “Mare fuori”, ma con meno
violenza.
Nella vita
reale i ragazzini e gli adulti non commettono solo atti criminali come furti,
rapine e atti vandalici, ma anche reati più gravi come traffico di droga, armi
e riciclo di denaro. Ultimamente stanno andando in voga tantissime serie tv o
film che trattano di questi temi come ad esempio “Griselda”, “Narcos” o
“Breaking Bad”. Queste serie tv non sono state realizzate solo per
intrattenimento, ma anche per raccontare avvenimenti che accadono tuttora nel
mondo. Per quanto la giustizia possa fare il suo dovere, a volte sembra che
questi reati non avranno mai fine e che i ragazzi continueranno a commetterli.
C’è però una luce in fondo al tunnel. Come disse il grande Arthur Conan Doyle:
«Il crimine è una cosa comune. La logica è rara. Tuttavia è sulla logica che
bisogna insistere».
Valeria Panfil, Matilde Luppi, Giulia Varini.
Etichette: Scuola e cultura
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